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Venier Customs: le motociclette “maschie” con il pieno di design

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V E N I E R    R I S P E T T A    L’ O R I G I N A L E    E   L A   S U A   S T O R I A

Il mese scorso mi sono vista con due miei ex colleghi di lavoro. Pur avendo caratteri e personalità molto diversi, abbiamo sempre avuto la stessa visione per il mondo del design. Era inevitabile allora che durante questa pseudo rimpatriata parlassimo di design e di gusto, che sono le cose che amiamo di più.

E abbiamo parlato anche di chi con il design ha cambiato la propria vita.

Uno di questi è Stefano Venier, friulano di nascita e newyorkese d’adozione. Mi ricordavo di aver letto un articolo sul prodigioso customizzatore tempo fa, e sapendolo amico dei miei due ex colleghi, il collegamento è stato automatico.

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Design process in one snap shot: dal progetto al custom reale

Ma facciamo un passo indietro. Che le cose nel design siano cambiate penso l’abbiamo capito tutti: di prodotti simili, se non addirittura uguali ce ne sono fin troppi. E quindi non è forse meglio dare quel tocco di unicità a ciò che si fa rispetto alla concorrenza? Aggiungere quell’aurea di cui scriveva Walter Benjamin, che distingue l’opera d’arte dai frutti della riproduzione di massa. Una scelta che potrebbe essere considerata ardita, ma che nel lungo termine porta sicuri vantaggi. E poi, in questa era di omologazione generale, non è bello sapere che ci sono delle cose realizzate ad hoc per noi e per pochi altri?

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Altri dettagli delle lavorazioni in officina: i fenders customizzati.

Se Conrad Bakker opera nelle vesti di artista per riappropriarsi dell’oggetto che invade il nostro quotidiano (la sua moto Honda CB77 Superhawk ne è un perfetto esempio), Stefano Venier riesce a liberarsi ulteriormente dell’oggetto anonimo, personalizzandolo ma non modificandone la funzione (una moto è una moto).
Non credo che Stefano Venier abbia fatto tutti questi ragionamenti nel momento in cui ha iniziato a customizzare motociclette. Vale la pena chiamarle proprio con questo nome perché fanno ripensare alle bikes di Steve McQueen, riviste in chiave moderna. Con ogni probabilità Venier, pur centrando in pieno il concetto esposto qui sopra, è stato guidato dallo straordinario strumento che alcuni di noi hanno a disposizione: la passione. Sin da ragazzino infatti si divertiva a smontare i motorini e a modificarli. Da adulto, ripete quest’operazione su brand storici come Moto Guzzi e Ducati, solo per citarne due. Della casa Guzzi è da sempre grandissimo fan e non fa mistero che esso sia il suo marchio preferito.

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Ogni dettaglio è eseguito con la massima cura, come ogni Made in Italy che si rispetti.

Nel processo di creazione, pezzo dopo pezzo, la moto viene messa a nudo. Privata di quelli che sono i componenti più caratterizzanti come la forcella, la sella, i parafanghi, viene ri-pensata dallo staff di disegnatori ed ingegneri meccanici. Questo per semplificare, ma il processo a cui vengono sottoposti i custom dell’eclettico friulano è molto più accurato. Le moto vengono riparate, restaurate, vengono disegnati e customizzati i pezzi e per finire vengono montati. L’oggetto personalizzato rimane completamente reversibile.

Perchè dietro alle meravigliose due ruote di Venier Customs c’è un rispetto per l’originale e la sua storia, un rispetto che lui ha per la progettazione in genere, visto che è anche designer di mobili su misura. Le motociclette di Venier non vengono mai stravolte, ma ripensate in modo attento. Il design è il “vibe” che assieme ai cavalli delle moto, vi parlerà di Brooklyn e di Made in Italy.

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La raffinatezza dei dettagli nella Tractor 2: Il pulsante di accensione è di colore giallo come il filo che percorre il serbatoio e che separa i colori grigio e nero.

Se si rimane incantati dal rumore dell’accensione della Tractor 02, cosa si può dire degli splendidi dettagli della carrozzeria? Tutto è curato in modo minuzioso: dal pulsante di accensione al filo giallo che percorre il serbatoio. Qui grigio e nero danno al progetto all’apparenza aggressivo, un tocco decisamente raffinato.

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La Diabola, una Guzzi V35C degli anni 80. Il brand con questo progetto viene lanciato e celebrato dalle riviste specializzate.

Sin dal primo lancio sul mercato, avvenuto con la Diabola, una Guzzi V35C degli anni 80, il brand viene lanciato e celebrato dalle riviste specializzate, come pure da quelle di design. Non poteva essere altrimenti.
Le motociclette di Venier sono “maschie” e allo stesso tempo piene della raffinatezza che solo il design di gusto senza sbavature può offrire.
Non resta che prendere casco e giubbetto e partire.

Chiara Orlando

http://www.venier-customs.com/

Venier Customs New York

Office :
184 Kent Avenue – Suite A 511
Brooklyn, New York
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by appointment only
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info@venier-customs.com
01 646 750 3729

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San Vendemiano (TV)
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Warm up for Venier Customs_ new post teaser

B R O O K L Y N    V I B E    E    M A D E    I N    I T A L Y

Cosa succede quando un customizzatore di moto combina il design più raffinato e senza sbavature ai cavalli delle moto?

Succedono meraviglie.

Questa è una piccola anticipazione dell’articolo che leggerete domani. Vi dò il tempo intanto di recuperare casco e giubbetto.

Stay tuned.